Guida: Cambiare il Ciuccio in base all’Età del Bimbo

Non sarebbe bello se almeno alla voce “ciuccio” della infinita to do list delle cose strettamente necessarie per un bambino si potesse mettere una spunta facile facile, mettendo nel carrello il primo modello che troviamo sugli scaffali senza perdere un secondo di più?

Niente da fare, purtroppo. Anche il ciuccio è un oggetto dalle funzioni importantissime, in grado come prima cosa di ridurre il rischio di morte  di consolare, distrarre, aiutare il naturale processo di crescita che richiede non solo un cambiamento nelle abitudini alimentari ma anche un graduale allontanamento dalla mamma.

Capite bene da soli che la scelta del ciuccio va fatta in base alla situazione specifica del momento, una situazione che peraltro si evolve col passare del tempo. Vediamo i diversi casi, andando in ordine cronologico e cominciando quindi dai primi mesi.

Ciucci per Neonati

Siccome in questa fase il bebè non è ancora in grado di notare la differenza tra il ciuccio e il capezzolo della madre, si corre il rischio che il piccolo si abitui ad una forma diversa da quella naturale, sfavorendo il normale allattamento materno.

Per questo motivo, nonostante esistano ciucci di forme diverse, in questo periodo è preferibile scegliere la forma a ciliegia, caratterizzata da piccole dimensioni e punta arrotondata, che meglio di tutte riproduce il capezzolo materno.

Attenzione anche al materiale, che deve garantire non solo l’assenza di sostanze potenzialmente tossiche, ma anche una certa morbidezza. Non parliamo solo della tettarella, ma anche della mascherina, che se risulta eccessivamente dura può causare dolore e anche piccole ferite al bimbo.

Ciucci durante lo svezzamento

Nella fase dello svezzamento la bocca dei bambini inizia gradualmente a modificarsi per essere in grado di “affrontare” i cibi solidi. In questo periodo molti genitori si domandano se l’uso del ciuccio non possa interferire con la formazione dell’interno della bocca dei bambini, fenomeno a proposito del quale il consiglio più diffuso presso la comunità scientifica è quello di abbandonare i ciucci a ciliegia in favore dei ciucci ortodontici, ossia pensati appositamente per favorire lo sviluppo del palato dei piccoli.

Ciucci per i più grandi

La prima cosa da fare dopo che il bambino ha compiuto un anno d’età è cambiare formato di ciuccio: per i più grandi esiste infatti un formato di tettarella specifico, chiamato tettarella anatomica. Lo contraddistinguono dagli altri modelli le dimensioni maggiori e una punta leggermente schiacciata, rivolta verso il palato. Può essere sia in caucciù che in silicone e può avere la mascherina a farfalla o tonda: materiali e forma della mascherina tuttavia non sono tanto importanti, poiché dipendono molto dalle preferenze del bambino.

A che età togliere il ciuccio?

Dopo aver affrontato l’importanza del CORRETTO ciuccio nel corso dei primi anni di vita del bambino, è ora giusto fare un focus su cosa accade (e cosa fare) quando – inevitabilmente – l’era del ciuccio arriva alla fine.

La prima domanda è quindi “Quando togliere il ciuccio?“, e la prima risposta, più rassicurante, è che di solito i bambini tendono ad abbandonare il ciuccio spontaneamente, a partire dai 3 anni. Certo, i tempi possono variare da bambino a bambino, ma attenzione: praticamente tutti gli esperti d’accordo nel raccomandare di togliere il ciuccio entro i 4 anni di età del bambino, fase in cui può compromettere la formazione corretta dell’arcata dentaria.

Le brutte notizie, per alcuni genitori, sono che non tutti i bambini finiscono per dimenticarsi del ciuccio da soli. Per qualcuno di loro, infatti, separarsi da un oggetto che era costantemente presente nei suoi giorni potrebbe rappresentare un piccolo trauma, al punto da sviluppare in alcuni casi una vera e propria crisi di  astinenza da ciuccio. Per aiutarvi in questa delicata (ma importante) missione, abbiamo raccolto in questa pagina una serie di consigli su come togliere il ciuccio.